Adriatico. 169 mente radunando fabbioni fuJla fua delira , e formando il confueto banco d’arene, le quali fenza il corfo d’eiTe ferrerebbero avanti verfo Venezia, ficcome il Sile ufcendo oramai per Piave vecchia, non diflìmile effetto produce; che però io non ho dubbio veruno poterfl francamente af-ferire, che i fiumi sboccando in queiìi fiti nel mare , fervono di tanti guardiani perpetui, che fenza fpefa pubblica per mantenerli fanno continui, e ben difpofli ripari a lungo di qucite fpiagge, contro la correnti di quelle sì pregiudiciali arene. Ritornando dunque alle ragioni, con che pervadevano alcuni Proti 25. anni fono, elier neceiTario portar la Piave non lòlo in S. Margherita , lungi 38. miglia da Venezia, ma più in là ancora, fe fi folTe potuto , acciò le fue torbide non potettero arrivare per temprila veruna ne’ Porti di Venezia, dirò in primo luogo all’Eminenza Voftra, che febbe-ne è quatta opinione fermittìma d’alcuni, nondimeno io non trovo dentro le Scritture dell’Eccellentiilimo Magiiìrato, e molto meno nella memoria de’ viventi, a quanti ho potuto parlarne, alcuna prova evidente, che le torbide di Piave avanti il 1664. perveniflero a Venezia; non mi movendo a crederlo con fermezza il vedere, che quefii Proti lo abbiano nudamente aderito, mentre non hanno portato nè ragioni, nè efperienze, che lo pervadano, e vedendofi anche a’ tempi d’oggi nelle tempette di mare, che Tacque di quelli Porti s’intorbidano, e diventano bianchiccie, come facevano allora, e quando fono tempeile gagliarde, lafciano di quella fua torbida i fegni fulle Barene, e fino fulle fcale delle rive di Piazza di S. Marco, non ottante che la Piave al prefente. fia così lontana, mercè che quello mare ha di fuo antico patiimonio, fenz’altro ajuto di Piave, tanti iabbioni, che battano, e batterebbero per altri fett.ota fecoli non falò a intorbidare quell’acque, ma accumulare monti ben alti, ove fono oggi i Porti fletti; ed oltre i fabbioni vi è ben feco altro lezzo fottiliflìmo fempre, che rende l’acqua così bianca. Ma perchè non paja a Voflra Ema, ch’io dubiti fenza ragione delTattèr-zione fuddetta, coniìderi, la fupplico, che per arrivar le torbide da Piave vecchia fino a quelli Porti è necefl'ario, ch’elleno vi fiano portate dalla corrente del mare, la quale, per gTindizj, che ne ho avuti, e narrati iòpra, appena feorre tre miglia ogni ventiquattr’ore ; onde faccvjno di bi-