Lettere ver/e velocità ne' mede fimi luoghi. Tutto quejlo mio penfiero ficura• mente credo , che farà ricevuto in buona parte da quell' Uomo eccellati- tijjìmo. Adunque dalle apportate oiTervazioni del Signor Papino chiaramente fi conofce, che noi difconveniamo in quello, che egli pretende, che fia falfa la mia Propofizione, colla quale ftabiiifco , che l'acqua, che corre per qualche Jelione d' un canale inclinato, abbia la mcdefima ve-locità, che avrebbe, fe correjfe da un vafo per un apertura fimtle, ed eguale alla festone, altrettanto remota dalla fuperficie dell' acqua , quanto la fezione dalla linea orizzontale tirata per lo capo dell'alveo ; al contrario poi efier vera la fua afi’erzione , nella quale dice, i acqua corrente per un tubo uniforme fempre pieno, ed aperto dall' una, e l'altra parte, muover fi colla metà della velocità di quella, che correrebbe da un vafo per un buco fintile, ed eguale al diametro del tubo, altrettanto remoto dalla fuperficie dell'acqua, quanto 1 apertura inferiore , o fia fegamento del tubo dalla linea orizzontale tirata per la fom-mità del tubo. E per levare ogni occaiìone di contraddizione, dimoftre-rò in primo luogo, che la Propofizione del Signor Papino poteva ilare colla mia, cilendo differenti le fuppofizioni dell’uno, e dell’altro; e fe-condariamente farò paleie l’errore, e la falfità della detta Propofizione; in terzo luogo renderò manifefta la vera proporzione della velocità nel tubo alla velocità di qualunque fezione nel fondo del vafo, fenza avere per altro riguardo alla fimilitudine, e diflìmilitudine delia fezione del tubo, e dell’apertura inferiore del vafo, non potendo quella in alcuna maniera variare la proporzione della velocità. Primieramente fuppone l’infigne Papino, che ( n. i. ) 1’acqua del tubo F E corra in tal maniera, che riempia fempre la di lui cavità; dal che per via del Corollario II. Propofizione V. Libro I. della mia Mifura dell’ Acque correnti fi deduce efler equabile la velocità dell’acqua pel tubo. Ma ficcome .l’acqua iiligata folamente dalla fua naturai gravità va,all’ingiù con moto accelerato, è evidente, che l’equabile ve-locifr/ael tubo nell’acqua difterifee neceiTariamente dalla natura, e con-fegii^ntemente è fuppoita tale Propofizione dal Signor Papino, ma non già ì me nel mio Trattato, perchè la fuppongo libera, e fciolta da tutti