332 Misura dell’Acque correnti Corollario. Di qui è chiaro, che fe il ritardamelo cedadc prima che fofie fe- • guita l’elevazione fino all’orizzontale per lo principio dell'alveo, cederebbe ancora l’elevazione , che fi firmerebbe in quello dato ; laonde, acciocché fia vera la Propofizione, bifogna che duri il ritardamelo al. meno fino all’elevazione predetta. PROPOSIZIONE V. Pofle le ftede cofe come nella feconda Propofizione, dico, che le rit-si- vcl°cità fra D, ed H fra loro avranno proporzioni tali, che il punto D abbia la velocità, che gli è contribuita dall’altezza D M, il punto H qudla, che gli dà l’altezza H R, di maniera che il compleflò delle velocità fra D, ed H fia nello fpazio parabolico, la cui cima fia P. Imperocché in D non può edere maggior velocità di quella, che vi imprima l’altezza M D, non edendovi caufa, che ve ne fia impreda maggiore, poiché l’accelerazione pel canale A D, o piuttodo L D, non ne può contribuire di più, come da per fe ftedò è manifedo; finalmente nè meno può edere minore, edendo che la predìone M D non permetta queda minore velocità: fe dunque nè minore, nè maggiore è la velocità in D di quella, che le vien data dall’altezza M D, è neceda-rio, che fia eguale. Similmente fi dimodrerà, che la velocità H è quel-pr»p. -t. la, che imprime l’altezza R H, e l’iftedò fi dnnodrerà dell’altre velo, cità fra D, ed H, rifpetto alle fue perpendicolari fino alla fupeificie fi,/!t! ‘i> dell’ acqua L D. Ritrovata dunque la parabola, che fia la niifura di quede velocità, cioè P T V, fi tirino le D V, H I femiordinate, e (i faccia lo fpazio parabolico D H T V, che farà il compledo delle velocità della perpendicolare D Hi il che ec. SCOLIO I. Lo dedò fi può dimodrare, benché non fia ferrata la fezione, ma folo ritardata la velocità, fecondo le cofe fuppofte nella quarta Propofizione, edendo la medvfinu dimoftiazione. SCO■