d-ell’ Acque correnti. 9 ì m COROLLARIO VI. MEntre fi è dimoftrato, che la fteffa acqua corrente ha diverfe rni-fure nel Tuo alveo, fecondo che ha varie le velocità, in modo che fempre è maggiore la mifura dell’ acqua dove è minore la velocità, c per lo contrario minore la mifura ov' è maggiore la velocità ; di qui portiamo noi elegantemente rendere la ragione del trito proverbio : guardati dall’ acque chete : imperocché fe noi confideremmo la medefima acqua di un fiume in quelle parti, nelle quali è men veloce, e però vicn detta acqua cheta, farà per neceifità di maggior mifura , che in quelle parti, nelle quali è più veloce, c perciò d’ordinario farà ancora più profonda, e pericolofa a’ paffeggeri ; onde ben fi dice : guardati dall’ acque chete; e quefto detto è flato poi trasferito alle cofe morali. COROLLARIO VII. O Imilmente dalle cofe dimofirate fi può concludere, che i venti, che ^ imboccano un fiume , e fpirando contro la corrente, ritardano il fuo corfo, e la fua velocità ordinaria, neceffariamente ancora amplieranno la mifura del medefimo fiume, ed in confeguenza faranno in gran parte cagioni, o vogliamo dire concagioni potenti a fare le ftr^ordinarie inondazioni, che fogliono fare i fiumi. Ed è cofa ficurifTima, che ogni volta che un gagliardo, e continuato vento fpiraffe contro la corrente d’ un fiume, e riducefTe 1’ acqua del fiume a tanta tardità di moto, che nel tempo, nel quale faceva prima cinque miglia, non ne faceffe fe non us no, quel tal fiume crederebbe cinque volte più di mifura, ancorché non gli fopraggiungefTe altra copia d’ acqua ; la qual cofa ha del maravigliofo sì, ma è veriiììma ; imperocché qual proporzione ha la velocità dslF acqua avanti il vento alla velocità dopo il vento, tale ha la mifura della medefima ^ acqua reciprocamente dopo il vento alla mifura avanti il vento; e perchè fi fupponenel cafo noftro, che la velocità fia fcemata cinque volte più, adunque la mifura farà crefciuta cinque volte più di quello che era prima. COROL-