i <)6 Discorso cora dille fleiTe pefcaje di muro, dante averle riconofciute in fatto d’ e-videntirtìmo pregiudizio, e danno a quelle campagne pel ritardamento, che arrecavano cosi alte traverfe allo fcarico delle piene d’Ombrane, c di tutti gli fcoli delle dette pianure. E per venire a’ particolari, tra-vai, che la prima pefcaja colle fole fue tavole teneva allora Ombrane in collo intorno a braccia uno, ed un quarto: la feconda, comprefevi le tavole, e il muro, qualcoia più di due braccia; e la terza colle fole tavole altrettanto, cioè in tutto cinque braccia, cd un quarto. Riconobbi in oltre, che il primo mulino s’era già, di tre anni, e mezzo indietro, ridotto immacinante, eilèndo reflato fenza Attuario, e ferrato fin dal primo di Novembre 16^4., ancorché i fuoi tavoloni eccedettero per tre quarti di braccio il fegno dell’altezza concedutagli nell’Eilate. Ottervai di più, che nel doverfi far ridurre le fopracchiufe degli altri due mulini a’ termini permetti ne’ mefi ertivi, conveniva levare a quello de’ Cartclletti un braccio di tavole, ma che gli rertava di caduta, dal pe- lo di fopra al pelo di fotto, un foldo folo più d’ un braccio, e che al terzo delle Navi conveniva levare di tavole ( come fuperiori al fegno pur dell’ Ertate ) un altro braccio con cinque denari più, ma che gli rimaneva di caduta da pelo a pelo un folo braccio con un dodicefimo, E confederando con quelle palpabili notizie di vero fatto, che il primo mulino con tutto il fuo eccetto nell’altezza delle tavole ridottofi imma. cinante non rendeva più frutto a’ Compadroni, ( fra* quali uno, c per la rata maggiore ne era 1’ A. V. ) e che nel far ridurre gli altri due a’ termini ertivi rtatuitigli con un fol braccio di caduta, che reflava loro, non avrebbero potuto nemmeno in quella ftagione macinare, e molto meno nell’ Inverno, quand’ erano tenuti levare un quarto di braccio di tavole; mollò perciò dalla comune, e naturalirtìma regola di ragione, che quel, che non giova punto a fe fletto, e nuoce in immenfo all’ u-niverfale, fi debba tor via, flimai allora, che non fi potendo, nè etten-do fiù dvere ( quando il letto d’Arno, o d’ Ombrane s’era tanto rialzato ) concedere ad alcuno di quefli mulini alzamenti nuovi di muro, o di tavole lòpra il piano de’ predetti fegni , e molto meno permettere la continuazione dell'ufo di tali alzamenti fuperchi, per etter allora dette pefcaje, in qualunque flato fi volettero comportare, troppo pregiudi- ciali,