di Domenico Guglielmini. 301 E perchè nel trovare il punto H prima lì fa noto 1’ affé B D, farà noto nel triangolo D K H il lato DH, ed oltre all’ angolo retto D K H, fari ancora noto l’angolo K D H complemento dell’angolo K A B dell’inclinazione; laonde farà noto il lato K H; adunque la velocità media H è la mrdrfima, che f; fcorreiTc l’acqua da un vafo fot-to l’altezza K H. Sia dunque il v.ifo N O con l’altezza O M, e la luce M P fia di nota fuperficie v. gr. un quadrato d’un’ oncia, e fia R la fua media velocità ; dipoi fia 1’ altezza R E eguale all’ altezza K H, e fi fupponga dilla luce P M fia feorfo v. gr. un piede cubo d’acqua Q S nel tempo L, che fia un minuto d’ora. Quefia quantità s’intenda ridotta in un prifma retta, che abbia per bafe la medefima luce, v. gr. V K, con 1* ’ altezza K Y : farà dunque K Y la velocità media dilla luce P M, eia propria del punto R . Perche dunque è noto tanto la luce V K, quanto la b.ife del cubo Q T, farà nota anco la proporzione di Q_ T ad V K; e perchè i prifmi Q S, V Y fi fuppongono eguali, farà come V K a Q. T , così reciprocamente T S a K Y ; ma T S c l’altezza nota : adunque ancora farà nota K Y ; il che ec. Esempio. Nel cafo noftro, perchè QT è bafe del piede cubo, cioè piede quadrato, farà () T once quadrate 144., e V K è un’oncia quadrata; come dunque un’oncia a once 144., così un piede d’altezza TS a 144. piedi d’ altezza K Y ; ficchè la media-velocità del punto R, ovvero del punto H è atta a feorrere 144. piedi nel tempo L, ovvero in un minuto d’ora. Corollario I. Sicché ritrovata con reiterate efperienze la quantità dell’ acqua , che pafla dalla data luce da un vafo, (òtto una certa altezza, nello fta-tuito tempo, nel che in vero è neceifaria una grandiflima diligenza, nun folo fi determinerà lo fpazio corrifpondente a quella velocità, ma ancora g'i fpazj di qualfivogliano velocità fotto maggiori, o minori altezze per la Propofizienc prima di quefto libro. Noi a fuo luogo daremo la tavo»