di Vincenzio Viviani. an di fcopa, o di vctrice, o di marrucne , o di altro primo ; ma per altro queffa materia col luogo, ch’ella occupa, risparmia fallò, fa comparire il lavoro con meno fp.fa, e coliegandofi con quello , dà luogo alla torbida, che vi s*intruda, ed opera, che ’1 fallò non fi profondi tanto, e che più pretto fi fermi. Ciò, che mi muove al non aderire a frequentar tanto le fioccate d’albero a due, tre, c quattro file, è il vedere, che oltre al ricercar quelle, come di ili, grand’impiego di legname, che prefto infradicia, e gran numero di lavoranti nel fiume attorno alla fitta de’pali, n:’bofchi a tagliare , a conciare, a far fafeine, e fu i greti, e giù per Arno ad adunare, e condur faflò, i quali uomini tutti di lor genio lavorano meri che poflono, e di quel che fia da far fare in cottimo, non fempre fi può avere'1 fuo conto; anche tal forta di lavori ha in fé il più delle volte un naturai difetto di tirarfi addjffò l’acqua, o di mantenerli, e talora accr.-fcerfi davanti il fondo, dove c’furono fatti, mediante quel perpendicolo della fitta , che non fi può moderare col ripieno di f.ifcina accomodato a icarpa, fe non per poca altezza fotto’1 pian dell’acquai onde la corrente, che ha da percuotere, o da ftriiciare quel lavoro, urtando, o feorrendo a piè di quel piombo, vi rirrtolina, e fcava, e dopo aver portato via il terreno, che vi è fotto, affonda, o fi leva in capo, o feom-ponc il ripieno: ficchè fpeffo convien reffaurarlo. Cile però, mentre non s’introduc.-ffe il ficcare a fcarpa anche i pali, il che non farebbe impof-fibile, affili più di rado praticherei il confueto modo di far palafitte, non efcludendo in tutto, perchè in più cafi torna bene,ed alcune volte è forza l’ufarfo; ma al più, quando fi volefie adoperar, in luogo della quercia, o caffjgno, il legume graffò de’ bofehi, in vece di far così artifi-ziofe, e difpendioie ff.ccate , dove foffe neceiTario, che *1 lavoro avelli: gran pianta, mi varrei de’ pali d’ albero per farne o una fola fitta incatenata per lungo, o al più due; mi con pali affai radi fra loro, i quali ferviffero come di guida a que’ pignoni, o liìffaje, che in forma d‘ ar- « gini potenti io intenderei di fare, fempre però fulle diritture delle fpal-le, acciò quelli ferviffero a quefte di piede, e di iponda, con andar di mano in mano, per meno fpefa, riempiendo fra effe file di pali con legname fottile, e con fallò d’Arno; ma non con rincalzar inlieme per O » di-