i34 DellaMisura (Quanto poi a quel punto, che io tocco nel fine, cioè, che il considerare la velocità dell'acqua corrente fupplifca alla confiderazione del-Ja larghezza, tralafciata nel comun modo di mifurare Tacque correnti, avendomi ella comandato, che in grazia della pratica, ed anco per fco-prir bene il difordine, che iegue oggidì comunemente nella diftribuzione dell’aqque delle fontane, dimoltraffi, che la cognizione della velocità ferve per conofcere la lunghezza ; ho pen.fato foddisfare al fuo comandamento col raccontare una Favola, la quale, fe non m’inganno, ci fpie-gherà la verità in modo, che ancora il rimanente del mio Trattato reitera affai più chiaro, ed intelligibile ancora a quelli, che vi fentono qualche durezza. Fu già ne’ tempi antichiffimi, avanti che T arte maravigliofa del teffere foffe in ufo, ritrovato in Perfia un ricchiilimo, e flrano tcforo, il quale confifteva in una moltitudine grande di pezze d’ Ermefino , o Damafco, che fi foffe, credo, che arrivaffe a ben due mila pezze, le quali erano di tal condizione, che ancorché la loro larghezza, e grof-fezza foffe finita , e determinata, conforme a quello, che fi ufa ancora di prefente , in ogni modo la lunghezza loro era in certo modo infinita , perchè fenza mai mancare ufcivano quelle due mila pezze con i loro ¡capi giorno, e notte fenza intermiffione di quelle, a fegno che di cia-fcuna pezza ufcivano 100. canne il giorno da una profonda, ed ofcura fpelonca confacrata dalla fuperftizione di quei popoli alla favolofa Arac-pe . In quei primi tempi ( credo, che foifro di quella tanto lodata, ed in vano fofpirata età dell’ oro ) era in libertà d’ ognuno di tagliare da quelle pezze quella porzione, che gli pareva, fenza difficoltà neffu-na: ma peggiorandofi poi, e corrompendoli quella felicità ignorantiffima del Mio, e Tuo, termini veramente perniciofifiimi, origine di tutti i mali, e cagione di tutte le difcordie, furono da quelle genti polle alla fpelonca forti, e vigilanti guardie, le quali avellerò penfiero di vender la mercanzia, ed in quella maniera comincioffi a far guadagno fopra la ricchezza di quel teforo, vendendo a diverfi n -gozianti il jus, per dir così , di quelle pezze, a chi d’una, a chi di due, e a chi di più. Ma quello, che fu peggio di tutto, furono dall’ingorda avarizia ritrovate fottijiffime invenzioni per ingannare ancora i Mercanti, che venivano per