di Vincenzio Viviani. 209 fono fra fotto, c fopra, ella non ferve al bifognevole delle farine i a legno che per ottener una comoda navigazione praticabile d’ ogni tempo dall’alzaje a piedi, o a cavallo, per ufo di tralportare le mercanzie con minor fpefa, ed anche i materiali fu i lavori, converrebbe piuttorto in» terfecare una delle pianure laterali fotto Firenze, con un canale capace almen di due barche, e tanto profondo, che non potendovi aver fempre l’acqua corrente, quella vi dimoralTe almeno come llagnante; il che però non fenza le fu: difficolti fi confeguirebbe. Io intendeva bensì di trattare del materiale, e de’ modi per rimettere, e per confcrvare il fiume nelle fue diritture più proprie, per ricuperare i terreni, le fpalle, e bofehi, in diverfi luoghi, e in più tempi (lati corrofi dall’acque, e per formare (labili, e furti ripari per le ripe da ambe le parti, ailine di terminare una volta le gravi fpefe, e ridurle folo a quella rifpettiva tenuità, che potei!: annualmente occorrere per lo fcmplice mantenimento . Ma giacché, da qualche anno in quà, ho fatto coartare agl* inte-rettiti, che il formare le (leccate di legname forte di cartagao , o di quercia ( al che prima querti fi opponevano per timore di gravi fpefe ) non è di quel maggior difpendio, che e’ fi credevano, anziché, in riguardo alla tanto maggior durata di tal legname , che di quello d' albero d’altra pianta di querti bofehi, la fpefa a capo a molt’anni riefee molto minore, e che col rincalzarle a luogo a luogo per di fi ori con diverfi pignoncelli formati con legame.fottile di pruni, o con altre fra-fch&, caricate nell’interno con fatti d’Arno, e con fafiò di cave al di fuori , accomodatovi a fcarpa naturale, tali (leccate vengono difefe dall’ cttrre fcalzate, e vuote dalla corrente, benché attai meglio fia, per levare quel piombo a lor medeiime tanto nocino, il coprirle, e rinca zarle per tutto andantem.nte con grandirtìma (carpa col detto legname (ottile, e col fatto di cava, nella guifa, che io ho più volte ordinate; ed i meditimi interettati hanno fimiluiente veduto, che coll’ufare ne’ gran fondi, anche dove la corrente ha più f rza, in vece di (leccate, e per maggiore fpeditezza alcune volte gabbioni ripieni di fallò, ed altre volte per maggiore (labilità alcuni mafiìcci quadri lunghi fatti di ghiaje ddl’i-iletto Arno, impailati con la calcina ( chiamati comunemente cantoni di getto, o di Inulto, o di calceftruzzo ) riefee pur di difendere con fi-T om. I. O cu-