28 Della Misura eguale copia d’ acqua in tempi eguali, ancorché nano difegualì le mifu-re delle bocche, e può elier ancora , che la maggiore fcarichi maggior copia d’acqua: e finalmente potrà ertere, che la minor bocca fcarichi più acqua della maggiore; e tutto quello è manifefto dalle cofe notate nel principio di quefto difcorfo, e dalla detta feconda propofizione. Ora noi per efaminare che proporzione abbia l’acqua, che palla psr un fofiò, a quella, che parta per un altro, acciocché conofciuto quefto fi pollano poi aggiuftare le medefime acque, o bocche de’ foffi, abbiamo da tener conto non folo delle bocche dell’ acqua, ma della velocità ancora ; il che faremo con ritrovare prima due numeri, che^ abbiano fra di loro la proporzione, che hanno le bocche, quali fono i numeri 32., e 8. nel cafo noftro; poi fatto quefto, fi efamini la velocità dell’ acqua per le Bocche A, e B, ( il che fi potrà fare tenendo conto per quanto fpazio fia trafportata dalla corrente una palla di legno , o di altro corpo, che galleggi in un determinato tempo, come farebbe v. g. in 50. battute di polfo ) e facciafi poi per la regola aurea, come la velocità per A alla velocità per B, così il numero 8. a un altro numero , il quale fia 4.; è manifefto per quanto fi dimoftra nella detta feconda propofizione, che la quantità dell’acqua, che parta per la bocca A, a quella, che pafta, per la bocca B, avrà la proporzione , che ha 8. a 1., ertendo tal proporzione comporta dille proporzioni di 32. a 8., e di 8. a 4., cioè della grandezza della bocca A alla grandezza della bocca B, e della velocità per A alla velocità per B . Fatta quefta confiderazione , fi dee poi reftringere la bocca » che fcarica più acqua del giufto, ovvero allargare l’altra, che ne fcarica meno, come tornerà più comodo nella pratica, la quale a chi avrà intefo quefto poco, die fi è avvertito, ridarà faciliftìma. € AP-