I. IL COMMIATO FRA LE TOMBE Ieri, nel camposanto di Fiume, la volontà di ascendere, che travaglia ogni gesta di uomini, toccò l’ultima altezza. Parve la nostra più alta ora nel cielo dell’anima. Ma ne avreno forse una più alta. Da quella piazza in vista del Camaro, dove furono consacrati dal popolo tutti i nostri segni, dove il popolo ricevette il nostro giuramento e ci donò il suo amore, dove al mondo veneto furono fondati i tre pili della libertà e issati i vessilli della buona causa, le Legioni mossero verso le tombe. Camminavano in silenzio. Le bocche ancora riarse dal grido e dall’anelito della battaglia si erano ammutolite. Ma la via risonava singolarmente sotto il passo cadenzato. Quel passo pareva non avere mai avuto tanta potenza. Era il passo romano preceduto dalle Aquile su le vie