Idrostatiche. 421 cade da qualche luogo alto, acciocché girino più prefio, mentre per efperienza fanno, che quello più veloce moto difficilmente fi potrebbe ottenere dalla fola gravità dell’ acqua, ovvero anche dalla caduta di quella da piccola altezza. A quello fi aggiunge la curvità degli fpilli, o fiano orizzonta i, o inclinati, la quale necelfariamente dipende o da due moti, ovvero piuttoiìo da due principj, o direzioni di moto, de’ quali moti fe 1’ uno, e 1’ altro farà equabile, la linea non potrà mai eflere curva ; perchè efiendo nel noftro cafo la difccfa proporzionale al tempo per l' uniformità del moto, le linee della caduta faranno fempre proporzionali a’ fegmenti pigliati nella linea della direzione, v. gr. o-rizzontale, nella quale il moto è neceilariamente equabile, ed in con-feguenza la linea del moto retta ; come può conofcere ognuno, e fpe-cialmente il Signor Papino, molto pratico delle leggi della Statica. Si può aggiungere a tutte quelle cofe l’autorità del Torricelli, del Bal-liano, e del Mariotte, e di molti altri Matem itici famofiffimi, i qua« li tutti non folo hanno accordato all’acqua il moto accelerato, ma di più anche le fteflè leggi, che il celebre Galileo, la cui fama vivrà immortale, ha generalmente dimoflrate de’gravi, che difeendono. Pertanto veniamo alla feconda parte della difficoltà, la quale è, fe l’acqua, che cade, abbia la medefima proporzione d’accelerazione, che hanno gli altri gravi. Per iilabiiire quello, biiògnerebbe di nuovo rifare i principi del Galileo, ed interrogare il mio dottiffimo Oppofitore, fe anche l’acqua, che parte dalla quiete in tempi eguali, acquila eguali momenti di velocità, e fe ha difficoltà di ammettere il poilulato dello llef-fo Galileo da lui poi dimoflrato, come fi può vedere nella giunta (lampa, ta dopo la iua morte alla Proporzione feconda del moto accelerato, cioè che i gradi di velocità della ftefs’ acqua , acquiilati in diverfe inclinazioni di piani, allora fiano eguali, quando fono eguali 1’elevazioni de’ medefimi piani; le quali cofe fe non rigetta, dee, prima di riprovare le mie dimoltrazioni, alTegnarne i parallogifmi colla dimoflrazione del Galileo; ma al contrario rigettandole, o è tenuto di mettere in campo principi P'ù evidenti d-Idrollatica, ovvero con qualche forte dimoilrazio-ne far toccar con mano la falfità di quelli del Galileo. Ma peiidi-mollrare, che i fluidi gravi fono fottopoili alle medefime regole dell ce; ÀJC- I * 4