IJZ • I L M A R E bioiii d;I mare fcorrono più copiofi del folito a quefta volta, dopo che la Piave allontanata non li rattiene, come prima faceva. Se alcuno dunque avelie creduto, che i fabbioni, eh’ entravano per quefti Porti, fodero gli fteflì, che in quel tempo porta la Piave al mare, fi farebbe bvin ingannato all’ingroffo, perchè anzi io fono di parere, che il mare ne abbia forfè fin dal Diluvio in qua sì gran copia del fuo, che dal levar, o dal lafciar quelli della Piave non poifa egli fentirne maggior differenza di quella fi proverebbe nel livello de l’ifteifo mare dal levare, o lafciare l’ingreffo in effo all’acque ifieffe della Piave; e in fatti s’è veduto, anzi di fua boCca lo ha atteftato a me l’Illmo, ed Eccellmo Sig. Luigi Sagredo , già Savio del Migiftrato Eccellmo dell’acque, cd ora digniffimo Patriarca di Venezia, Signore di quella intelligenza profonda, prudenza, ed integrità ben nota all* Emza Voflra, e al Mondo tutto, che mentre egli rifiedeva come uno de* Savi in effo Magi-ftrato 1’ anno , che precede 1’ efaltazione del Scritto Duce Sagredo fuo fratello di gloriofa ricordanza, fi portò egli con i Miniftri del Magiftra-to a far fcandagliare gli fcanni davanti il porto di Venezia, e fi trovarono peggiorati , cioè alzati di fondo in dodici anni, dopo il trafporto della Piave fino a quel t mpo, più di quello fi folfero accrefciuti in feffant’anni avanti detto trafporto. Nè lafcio di riflettere, che quando foffe vero, che ftando la Piave nell’antico fuo fito, le fue torbide poteficro qualche volta giugnere fino al porto di Venezia, da cui , come ho detto, era iontano nove miglia, non è onninamente verifimile , che elle vi poffano giugnere dal porto di Cortellazzo , che è lontano da’ medefimi più di 22. miglia, ond’ è un troppo temere, e farli fantafma d’ogni ombra il dire per qucfto folo fondamento doverfi ella non folo mantenere in Santa Margherita, che n’è lontana più di 36. miglia, nu fe poifibil foffe mandarla eziandio più lontana. Concedo anch’io per verifììmo , che nelle Fortezze, e nelle Navi dì guerra fi dee tenere per ogni lato lontano il fuoco da’ magazzini di polvere, e perciò doverfi per maggior cautela fabbricarli ifolati, e difgiunti da ogni abitazione; ma il proibire per quefto rifpetto l’accender lume, o fuoco in qualunque luogo della Fortezza, e della Nave, farebbe una fuperflua, e troppo abbondante cautela. Se la Piave dal-