306 Misura dell’ Acque correnti tutta la D G fia come infinite luci, o una luce fola comporta d’infinite luci: adunque fcorreià l’acqua per la perpendicolare G D colla velocità media, che fcorrerebbe dal vaio chiufo C F; ma quefta è la medefìma, che la velocità, colla quale fcorreva prima 1’ acqua per la perpendicolare G D : adunque 1’ acqua corre pel canale orizzontale, come fe efcirte della luce G D, e confeguentem-nte tutta l’acqua, che fluiice pel parallelogrammo D F, fluifce colla medefima velocità , con cui fcorrerebbe, fe efcirte da un vafo pieno d’acqua per la luce D F con 1* altezza D G ; il che ec. Corollario I. Da querta, e dalla prima propofizione del libro fecondo fi fa ma-niferto, che le velocità delle perpendicolari nelle fezioni de’canali orizzontali fono tra loro in fudduplicata proporzione delle afcirtè , o tagliate fino alla fuperficie dell’acqua. Come, fe fia la perpendicolare A B, farà la velocità del punto B alla velocità del punto C in proporzione fudduplicata delle linee A B, A C. Corollario II. Di qui è, che fe coll' arte A B fi deferiva la parabola A E D B, e s’intenda la linea C E come velocità del punto C, firà B D la velocità del punto B, e così dell’ altre, e tutta la parabola A E D B farà e mifura, c complertb delle velocità della perpendicolare A B. Corollario III. Siccome è chiaro la velocità del fondo A D effere la martìma, c le altre femprc ertere minori, e minori, quanto più vicine alla fuperficie, purché l’altezza G D fia viva, cioè non vi fia fotto qualche buca, o impedimento, perciocché allora non folo è ritardata la velocità dell’ acqua, in maniera che divien minore , che nelle parti fuperio-ri, ma alle volte diviene (tignante, e per lo più rivolta addietro il luo corlò ; il che più d’una volta 1’ ho efpermrntato col pendolo; e quefìo fia detto, acciocché nefluno sbagli nel far 1'efperienze; imperocché