xxx x pera>-"Taran di coloro, che hanno gf intelletti fini, docili, ragionevoli, e d’ ottimo iònio; e da coftoro, che comprendono affai la difficoltà dell’ affare nella cognizione, ed elezione dell’ottimo, fpero ottenere pietà, non che compatimento , e perdono ; ovvero faran di coloro, a cui la natura fè un celabro rigido, ed infleifibile, di dura tempera, e d’ un carattere Arano, che decide alle prime impreiiìoni, che altro non aicolta, che il dettame del genio, del talento, del pregiudizio, della pafiione, e che non cede nè alla ragione, nè alla autorità, determinato a non torcere neppure una linea dalla prima fua direzione; e per tal fatta d’uomini nulla monta il dir cento colè a favore, e dife-ih della verità, o almeno della mia faggia condotta. Io mi fono formato un iìftema, ch’io il chiamerò di prudenza pratica, e di mailima difcreta; ed è, che qualora un uomo ha maturato fèdamente un affare ièn-za pafiione, e bollore di (àngue ( quanto può egli accorgerfène ) confultando i Catoni, • i Socrati, gli Ariflidi più giuffi, ed ha dato alla cognizion della caufà quella mifiira di tempo, quel numero di rifleflioni, che meritava il fuggetto, dee prender deliberazio-