34o nent couvrir cette plage mouvante, oh il ne se trouve ni ve-gétation, ni eau potable .... Ma egli con queste parole contraddice al passo di Stra-bone, da noi riferito nel cap. I; passo che dimostra che quattro secoli prima che i fuggitivi dai Visigoti si gettassero sulle isole erano, almeno in Malamocco, abitatori e mag-gazzini pel commercio dei Padovani ; e certo nel quattrocento, epoca in cui i fuggitivi cominciavano a riparare nelle isole, erano magazzini anche in Rialto coni'egli stesso racconta dopo alcune pagine (art. V). « Ces deux inva-sions (dei Visigoti, delle quali erra il numero) décidèrent quelques habilans de ce pays (della mediterranea Venezia) à cherclier un asile dans ce groupe d’ìles>que les fleuves avaient formées a quelque distance de la còte. Il y en avait une qui servait de port et d’entrepót au commerce de Padoue, et par conscquent devoit avoir quelques établissemens maritimes, c’était Rialte ». Che se poi per quel banco di sabbia, largo alcune centinaia di tese, senza vegetazione e senza acqua bevibile sul quale si gettarono i fuggitivi, egli intendesse, come si deve intendere, Rialto, egli si contraddice nell'art. V, in cni scrive, che nel quattrocentonove alcuni abitanti della Venezia mediterranea trovavano asilo in Rialto che era porto e magazzino del commercio di Padova, e dove per conseguenza doveano essere alcuni stabilimenti marittimi. Questi abitanti, secondo Daru, viveano senza bere ed erano tirati da un’attrattiva invincibile a venire sopra una spiaggia tanto mobile, da profondarvi i piedi, senza vegetazione e senz’acqua. Ecco una maraviglia, ecco un mistero, perchè il fantastico trova misterii ovunque : ma la storia li spiega ; e la forza invincibile era la necessità, era la paura che costringevano i primi fuggitivi a contentarsi di quello che trovavano fra pochi abitatori. (i3) Circa la contesa fra s. Ambrogio, arcivescovo di Milano, e l'imperatore Valentiniano II e l'imperatrice Giustina, sua madre, quegli negando, e questi volendo una