aò negli animi i motivi rimoli o prossimi ili molti e grandi falli politici e privali, conviene colle rote che diremo dei Goti della Dacia, poi giunti in Italia, c gua-Malori della mediterranea Venezia, il sapere qual religione primamente tulli s“ave*scro. a quale poscia questi piccioli Goti si volgessero, e quale poi abbracciassero. Ma per saperlo bisogna avvistarli nel tempo in cui aveano invaso Tracia, Macedonia ed Asia minore, vaie a dire intorno l'anno ducrentosessanla, imperando (■alieno. Lorchè occuparono quelle regioni, tenevano il rullo di molle deità; ma poscia i piccioli Goti, rimasti a dimorai vi, entrarono, menati dalle parole di cristiani sacerdoti, alle chiese cristiane orloduase. Di-fatti fra i Irecenlodiciollo vescovi sottoscrittori della professione di credenza del pi imo generale coocilio di Nicca adunato nella presenza di Costantino nel tre-ccnlo venticinque, e dove fu scritto il Credo contro la dottrina di Ario prete negante la divinità di Gesù, leggiamo Tenfilo quale vescovo di Goti, i quali erano certo i piccioli Goti rimasti per le suddette provincie •lei romano imperia Questa dottrina sotto più antichi nomi («i era già entrata nella culla del r r ut ¡aneti mo, potenti vestila di quello famoso di [«ulianisti da Pao- lo vescovo di Antiochia, e poscia erasi distesa assai intorno al trecento cui famosissimo nome del detto Ano. e più potentemente allargatali anche dopo e contro la pvufaùooe di Nicca. C perciò leggiamo negli atti di un r ristiano, ma ariano concilio di Costantinopoli nel tre-ceotocinquantanove regnando l'imperatore Cosiamo (a}Rinooiti, Kuireni; Artemooe, Cenato, TeoJotoil» Hiiniu, tx. •