1(0 la veneziana laguna facealo ammiratore delle popolose borgate che nomini, forti nel volere e nell’industria , aveano fondate sopra isolotti formati e loro offeriti dalla natura. E godeva d'osservare, come fra l’uua e l'altra parete di vimini ingegnosamente contesta, questi uomini assodassero terra a formare argini, che opportunamente con fi anche mani opponevano all'onde marine; piccolissima imagine dell'argine marmoreo che poscia i Veneziani,cresciuti in potere ed in arte, alzarono colà fra Pelestrina e Chiog-gia. E quando qiiell'opera avrà ceduto alla impetuosa forza del mare, od alla lenta dei secoli, tramanderà cogli avanzi alle tarde generazioni la magnifica ricordanza d’uno stato, che, forte nella rimutevolezza delle umane cose, e conir’ essa lottando per tredici secoli, non fuggi l'universale destino di cadere travolto nei perpetui vortici del tempo. Si piacque pure quel grande ministro di ammirare nel cibo di pesci, comune ai poveri ed agli agiati, nella uniformità delle case e del vivere, coin' essi in eguale condizione convivessero; eguaglianza che salvavali dal rodimento d'invidia e di gelosia, e dalla corruttela dei costumi, nella quale il grand'uomo filosoBcamcnte vedeva giacersi schiavo il mondo, h Le saline, diceva loro, sono i vostri campi, ed a voi fonte fruttuosissima d'ogni cosa; poiché l'arte di coltivarle vi dà modo a procacciarvi tutto che vi manca; e voi nelle Tostre sudate saline vi battete una moneta (a) che tutto vi (a) Per queste parole ili Cassiodoro, il Sansorino corse nell'errore Hi scrivere, che allora in Venezia si battessero monete; ma il senso vero di quelle parole si è, die il sale