— 60 — la prese sul suo cuore, la chiuse nella sua anima, come nell’arca della fedeltà, ne fece un’altro altare della sua preghiera. Dagli sbirri ungheri il cadavere del tenente Caparello fu deposto nella camera mortuaria del cimitero. Sul far della sera, una donna fìumaua — che soleva portar fiori alla tomba del suo figliuolo — attese il buio per tentar di penetrare nel luogo dove giaceva il giovine pilota. Riuscì. Non temette di scoperchiare la cassa per conoscere il viso eroico del suo fratello d’ Italia. Lo baciò, lo rimirò, lo sparse di fiori ; bagnò il fazzoletto nel sangue che stillava da un foro del capo. Lo ricoperse. La mattina dopo i seppellitori profani, riaperta la cassa, videro con meraviglia il corpo fiorito. Quando l’ebbero sotterrato la sepoltura subito si fiorì come la bara. Per impedire l’offerta gloriosa, la polizia mise a guardia del sepolcro due dei suoi sgherri piò occhiuti. Non valse. Le donne fiumane per un anno, per due anni, fecero a gara nello sfidare il rischio, in qualunque ora. con qualunque tempo. Sempre l’eroe d’ Italia ebbe fiori e fronde, in fasci, in ghirlande. La tomba del primo caduto fu venerata come il tabernacolo della promissione. Ogni madre fiumana v’andò pellegrina e vi s’ inchinò credente. Coronò in quel morto i centomila morti della nostra guerra santa, i cmqucceuto-tnila figli della più grande Italia. £ la donna, che prima c sola aveva contem-