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<le ad Odoacre, in fallo re d’Italia, senza ambizione del nome, il titolo di patrizio, poscia dato dai succeduti imperatori a quei ministri, spedili a governare I-talia, presa e conservala o tutta od in parte, secondo fortuna d'anni. E mentre Odoacre, pigliatosi lo scettro da ottanta imperatori per cinque secoli stretto,cominciava a medicare i mali che più duramente da settanta anni straziavanoltalia, novello impetomilitare gli ruppe il benefico disegno.
  Teodorico, figliuolo naturale di Teodomero, principe fra gli Ostrogoti e polente in Pannonia, contro i quali gl' imperatori di Costantinopoli spesso guerreggiavano, era stato da re Telamiro, suo zio (pacificatosi col piimo Leone), spedito d'anni sei quale o-staggio in quella corte, dove, dimoralo per dodici, fu ]>oi restituito a suo padre, succeduto neH'anno antecedente a Yelamiro; e giovane di venl'anni, succedette al |>adre nel quatti ocenloseltantacinque. E Zenone,imperatore che a votilo richiesto di salvarlo da ¡utenti ribellioni, grato del benefizio, adoltollo per figlio d'armi, elessclo patrizio, console, e capitano della sua guardia, pagò annuale tributo a lui ed agli Ostrogoti, ed alzogli statua equestre rimpetto all' imperiale palagio di Costantinopoli. Teodorico era uno di quegli alti ingegni, ne' quali 1' atlenta bramosa osservazione, il fermo penetrativo giudizio, le pregiate parole dei sa- • pienti sono in ¡scambio delle cognizioni eh’ altri acquista dai libri (a 4). Il perchè la dimora in corte di Costantinopoli basitigli sebbene giovane ad imparare assai cose, a spregiarne assai, et! a scorgere la debolezza dell'impero, celata sotto il fasto e la superbia di forme e di nomi dell' antica Roma, e sotto titoli