301 (lasciando stare Letilgardo che, intorno al mille, sparse variamente in Francia la medesima massima dell'im-j'»Mature Leone) la controversia, che aveva nimicati e iinanguinati i popoli soggetti all’ orientale imperio, per oltre un secolo, ed aveva alzato in Italia, fra le rovine e la strage, il primo gradino al seggio della temporale sovranità dei romani pontefici. Orso, per l’e»pugnazione di Havenna, fu dai Veneziani e dal papa levato a cielo j e Leone onorollo, intitolandolo Ipato (a), onde sembra essergli venuta la denominazione di Orso ¡palo, se non gli sia derivata, secondo alcuni cronisti, dall’ esser discendente dalla padovana famiglia Ipata, già riparatasi nelle isole, nel tempo di alcuna invasione di barbari (b). Ma quando anche tale cognome procedesse da questo avuto onore, nessun appoggio si avrebbero gli avversarli dell’ originaria e sempre continuata liliertà dei Veneziani, per la considerazione che siamo per fare sopra 1’ essere stato dall' imperatore conferito questo titolo anche ad altro non suddito principe. Sebbene i Romani, alzando torri e fortezze, avessero reso le rive del Beno valevoli propugnacoli contro gl’ impeti di popoli brnmosi^di rapine e di patria migliore, tuttavia la Gallia, volgendo il quinto seco- lo, ne fu più che innanzi e durevolmente innondata; la quale invano invocava la spada d' un novello im- (a)’Tsoctw , cioè camole. (4) Notiamo che alcuni storici nominano qaesto terzo doge Or Leo lpalo, cognominato Orio, dandogli I-aggiunto di Partecipazio.o Particiaco, e dicendolo antenato della famiglia chiamata oggidì Badoarn. 9*