70 tendo Aquileia,Concordia, Aitino, cacciarono, correndo l’anno quatlrocciitocinquanlalrc as>ai nobili e ricche famiglie, seguitate da clienti ed artefici, all'isole a crescervi il nascente popolo, a prosperarlo con migliori idee, ed a vantaggiarlo colle ricchezze che vi poterono portare (ao). I più degli Aquileiesi, senza che Atlila,assediatore da parte di tei ra se ne avvedesse, salvarono fanciulli, donne, preziosi averi, e reliquie di santi, in Grado isola e lor porto, da una laguna diviso, seguendo poi questi cari oggetti di amore, d'interesse e di credenza. Ed i più agiati Concordiesi, fuggiti al lido del mare, e quindi sopra barche a Ca-prule, vicina isoiella, vi fabbricarono una borgata,che nomarono pure Caprule; e quegli Altinati distinti per maggiore condizione,imitandoli, ripararono in sei altre vicine ¡solette che a ricordare le sei porte della lagrimala patria, nomarono Torcellum, Maiorbum, huranum, Amorianum. poi Muriamtm, indi Murano, Ammianum e Constaliacwn. Ed Aitila, disertando Padova, spinse molti abitatori a Rivoallo ed a Mala-mocco:e procedendo impetuosamente, sterminò pure Vicenza, Verona, Brescia, Bergamo; e pre»so le sponde del Mincio, sboccante in Po, mise suo cserrito a campo; e colà, più i ricchi doni da Ahieno, da Tre-iezio e da papa Leone primo, offeritigli siccome ambascia lori del terzo Valentiniano, del senato e del popolo di Koina, che non la patetica eloquenza di questo |>apa, fecero che Attila ritornasse alle patrie sponde del Danubio. E per dare ordinala e chiara idea dello stato degli antichi Veneziani, ecco il novero delle dodici isole principali e di alcune minori; novero, che il tempo,