>4« Sagomino (a) disse costruita ampiamente da Eraclio, imperatore di Costantinopoli, poi dal tempo consumata, e dai Veneziani ristrettamente rifabbricata. E narrò pure che il longobardo ed ariano re Rotari, piglialo Oderzo (4^), tenuto dall’esarca, nel seicento-quarantuno, il cattolico vescovo di questa città trasportò, assentendo papa Severino, sua sede in Eraclea. Ora, cercando lo spazio di tempo fra 1’ edificazione e la consumazione di Eraclea, questo spazio sarebbe dal primo anno dell’imperio di Eraclio, che fu il seicen-todieci, al seicentotrentanove, in cui per sessantasei giorni Severino, approvalore della traslazione della sede, fu papa; e concedendo che i Veneziani non l'abbiano rifabbricata prima che il vescovo venisse a sedervi, onde il suddetto spazio di tempo sarebbe soltanto dal seicentodieci al seicentotrentanove, certo l’avranno rifabbricata alcun anno prima del seieenlpno-vantasette, perchè in quell'anno vi fu convocata l’assemblea degli ottimati veneziani, siccome in principale città, e vi elessero Paolo, primo doge. Dall" epoca dell'edificazione fino a quella della consumazione corsero, al più, ottantasett'anni; e questa certa cronologia e questo ragionamento fattovi sopra, non si accordano col detto del Sagomino, che Eraclio fondasse ampiamente Eraclea, perchè è assurdo che in ottantasette anni una città per opera del tempo si consumi. Nè la somiglianza del nome di Eraclio e di Eraclea può lanim, cu melerò et populo catholico pervenit.et cum au-ctoritate, Deus dedit, papae sedera ibi locavit. ( And. Dand., Chron-, cap. 4). (a) Sagornini, Chron., p. 5.