310 quanto si ritrae dalle vaghe espressioni di poco curanti scrittori più vicini a quell’ età. Due antichi passi storici ci fanno conoscere essere stata l’assemblea composta del doge, del patriarca, dei vescovi e dei nobili e principali, e circondata dalla plebe, libera di prestare assenso acclamando, o dissenso partendo; e colla partenza dava potente ammonizione ai deliberanti, non già che votasse, poiché chi siede dà il voto, non già chi è soltanto presente. Il patriarca ed i vescovi aveano particolare diritto di sedere nelle assemblee che trattavano di cose attenenti alla religione, siccome sedettero nelle due che siamo ¡>er notare, le quali trattarono di relazione cogli Arabi maomettani. Nella prima si vietò di condurre a quella gente schiavi cristiani ; nella seconda di dare loro armi e legnarne da costruire vascelli. Ed i due antichi passi si illustrano vicendevolmente (a) a darci idea della qualità delle assemblee, poiché uno supplisce alla mancanza di adstante magna parte populi dell’ altro, e questo alla mancanza di quello et primatibus nostris in publico placito ; poiché è naturale che l’ordine dei nobili e primati, entrato nella prima assemblea, fosse (a) Residente domino Pctro duce Ciadiano ( eletto nell'887) una curo domino bono, egregioque patriarchi, venerabilihus episcopi» et primatibus nostris in publico placito. Residente domino Pctro, eccellentissimo duce seniore nostro, una cum Vitale, sanctissimo patriarchi fdio suo, nec nou reverendissimo Olivolcnsis ecclesiae episcopo, et cum reliquis suae provincue episcopi», adstante in eorum presentía magna parte populi, mijores, videlicet, mediocres et minores.