285 Ed ecco i due stati di Venezia e di Benevento posti fra i due imperii ; quello da libera gente colla coraggiosa industria fondato e pel commercio cresciuto, e coll’armi difeso e conservato; questo, illustre reliquia del distrutto regno in Italia, mantenula contro i Franchi distruttori dal forte e valoroso Grimoaldo, principe di animosissimo popolo, ambidue solennemente riconosciuti liberi. E vogliamo credere, per mandar lode, a traverso dei secoli, a quelle due corli di Thionville e di Costantinopoli, che a far tali questi due siati, sieno stale consigliate anche dalla geografica ragione, senza che male e non lungamente si dividono paesi e popoli. Poiché le lagune e le isole stavano quasi fra lo imperio orientale e Ravenna ¡questa sebbene data ai papi, posta sotto lo scudo del franco novello imperio in Italia; e Benevento stava medio paese fra la parte d’Italia verso settentrione, stata regno e divenula signoria de’ Franchi, e 1’ altra parte verso mezzogiorno, confermata all’ orientale imperio. La cagione di questo solenne partimento fu differentissima da quella, che cinque secoli addietro avea mosso Costantino a trasportare la sede dell’imperio da Roma a Costantinopoli, conservandone l’unicità; ed anche differentissima da quella dell’altro partimento, te- erat ; pariter altera in Italiae parte, Veneti, et si graeco consentiebant, magis quam romano, non tamen in illius omnimoda potestate erant. In his autem foederibus, illud accurate apud vetustos scriptores legimus intervenisse, ut Veneta urbs, Italiae maritima, utrumque reverita impera-torum, propriis uteretur legibus, et sive bello, sive pace, neutrius partis censeretur (Blondus, lib. XI).