322 moglie francese, e fece altre cose incolpate ad Obelerio? sè non poter pensare che si perseveri a non volerli udire ». Giù le lagrime dei parenti e degli amici avrebbero fatto che Obelerio potesse tornare, se Timoteo, tribuno di Rivoallo, non avesse parlamentato con ragione della notissima reità di lui, e con forza contro 1’ audacia de’ suoi difensori, e massime contro Antonio eh’ egli disse malamente pretendere, da causidico com’ era, che si trattasse la causa di Obelerio, secondo l’ordine delle private, per via di citazione, mentre era causa pubblica. Essere in quelle necessaria la citazione, perchè non sia defraudato l’assente per ragione di particolari negozii; dover essere diversissimo il modo di procedere a salvare ad un privato il conteso avere, da quello di decretare sia la tradita patria vendicata. Ma se i fautori chiedono che venga, perchè non venisse? Le porte essere aperte; innocente, verrebbe più onesto senza fede pubblica ; romperebbe le parole dei maledici; nessuno ambirà il ducato ; non perderà l’avere. Perchè dunque non viene? Ma la coscienza delle rie opere travagliare quell’ uomo. Ricordassersi i padri del reo consiglio, si rompesse alleanza con Niceforo, e si stringesse con Pipino, via a servitù; dell’essere Jui dopo il fallito intendimento andato inFrancia a Carlo, poi venuto in Italia a conferire con Pipino del modo di sottomettergli la patria, e dell’ aver menato moglie francese per affarsi e vie più stringersi coi nemici ». Ed esposti altri fatti e ragionatovi sopra fortemente, tutti dicevanlo verace oratore; e finché avesse consentanei, dover a’Veneziani procedere bene ogni cosa; non volersi, tornando