54 ad abbracciare questa dottrina, allora protetta dalla l'arte imperiale, e che indi a poco il cattolico Eliodoro, vescovo di Aitino nel trecentotlantotto, vincendo gli ariani, nbbia ricondotta questa città al cattolici-saio (a\ è convenevole dare al lettore breve e generale notizia delle vicende di que-te due più potenti [»arti cristiane, rispetto soltanto alla varia protezione ch'ebbero dagl' imperatori, perchè di questa celebre e calamitosa contesa teologica, la quale cotanto e si lun* ¿aulente divise e nimicò i cleri ed i [«poli, abbiamo nel precedente capitolo baslevolmente toccalo, per quanto era al proposito. Il primo Costantino già soltanto cesare e poi imperatore nelle (ialite e nella Bretagna, divenuto indi tignole anche d'Italia contro Massenzio, che n'era im-[•eratore. (giacché allora furono velluti tei imperatori ronlem|ioraueincl!ediOerenti regioni dell'iniperio. poi ridotto per vittorie e per politiche e religiose ragioni nel solo de:to Co-tantino) protesse fortemente la professione di Nicea, senta che la caldezza della grande controversia venisse meno nelle contrarie professioni di fede, -nel fervore e nelle opere dei concilii di vescovi ai ¡ani e semi-ariani che le pubblicavano. Avendo egli negli ultimi anni del suo imperio, ceduto alle insinuazioni di due vescovi ariani, Eusebio di Cesare«, ed Eusebio di Skomedi». la parte aiia-na |*rv* inaggioreggiaMe per l'oriente e per l'occidente sopra la cattolica, stata vincitrice in Xice«. La (■)Eliodorui, Allineati» epttcopus,cipulu ariana perfidi*. cleruin et fnlclera popnlum scquuìt il, ri runcti.quae (»•III bealo Croinatto iiuinuabal 'And. Danti , Cbron.).