3 I 8 gnora di Roma e del ducato ma dell’ esarchia, e di altre città e contadine papa Zaccaria, suo antecessore, aveagli aperto via a tale riuscimento nel modo che siamo per chiarire. Pipino prefetto del palazzo in Francia con potestà di re, ravvolgeva per la mente il travaglioso sospetto che, sebbene il giovane re Childerico, di stirpe clodovingia, se ne stesse fra le pareti della reggia,e lasciasselo usare di somma possanza, i malcontenti della sua prefettu-la si sarebbero un giorno serviti di questo giovane jier abbattere P insolente e mal sopportata possanza. E volendo levursi questo tristo pensiero con un colpo sicuro e durevole, mandò Burcardo, vescovo di Wurz-burgo, ed il prete Fulrado suo cappellano, a papa Zaccaria, consultandolo circa al re ch’era in Francia col nome, ma senza uso di potestà. E Zaccaria rispose essere cosa migliore che fosse re chi ne usava la potestà; e con questa sentenza fece che Pipino fosse e-letto re (a). Childerico, del quale nulla più sappiamo fu rinchiuso nel monastero di Lithieu, dove morì nel scttecentocinquantacinquc. Accaduti questi fatti. Astolfo, sdegnoso che Stefano, veduta vana 1’ ambasceria all’ imperatore Costantino Copronìmo, perchè mandasse esercito in Italia contro di lui, avesse spedito alcuni preti a Pipino, perchè vi scendesse armato, intimò a Boma ed a Stefano, presidente del governo, dovessero riconoscerlo per re col pagamento del tributo, innanzi pagato agli impe- (a) Eginhanlt, dnnalct ad an. 749.—Ctausulain fìnem libri Gregorii Turonensis, Pi gloria Confessorum (Seri-ptortt Frane-, t. V).