5 La riinotissima incerta istoria, di cui latriamo per brevità i rontraddiccnti powi. »opra i quali i moderni eruditi fondarono le discordie loro, ci fa dubitare che questa delineata contrada sia stata detta Venezia dai Vanna, già celtico, o gallo popolo deU’Armori-ra, oggidì flrctagna in Francia, il quale sarebbe re* nulo ad invaderla quatlrocent’anni prima di Gesù; ovvero eh'essa sia stata detta Venezia dai venuti Ve-nedi già abitatori di germanica terra, o per ragione degli Eneli, antico popolo di Poilagonia che sareb-be giunto prima dello sterminio di Troia, poi seguitato dagli avanzati Troiani, ad oreupoila, già innanzi temi.a dagli Umbri, o dagli Etruschi. Oiniunque sia della origine dei Veneti mediterranei in Italia, la quale teniamo piuttosto asiatica, che gallica e germanica, certo ti è che i Romani, comunicando con essi per trattati, li Insterò dall'oscurità, e fecero che alcuna loro notizia riverbera<*e agli occhi di noi tardissimi posteri. Ma fra le comunicazioni di Roma con e*ti non veilesi quella che ci dimostri il come ni il quando, e per qual duce romano tieno flati combattuti e sottometti al Campidoglio (a). Mancandoci questa positiva notizia ed intendendo noi a discuoprire quale sia stala la relazione dei Romani coi Veneti, la critica ci conduce a disaminare le differenti specie delle politiche convenzioni dai Romani usate cogli stranieri, affinchè postiamo discernere col lume dei fatti quale convenzione i Romani abbiano adoperato coi Veneti ; (a) Quo tempore Veneti a Romani* vieti aal «moina bella palili tini, adhac crutrc e* Unta «mulinai >etu-•l»t< non potai (Sigoomt, Dt antiquo ¡mrt Italia*, I. V).