i o6 il' argento a ristaurare la basilica di s. Pietro in Roma, e donolle due candelabri d'argento di sessanta libbre; regalò a santo Cesario, vescovo d' Arles, trecento monete d'oro, ed una grande e bella patena d'argento ; si raccomandava alle loro preghiere; non perseguitava quelli che abbandonavano il cristianesimo ariano per abbracciare il cattolico; nè zelava di fare che i cattolici si convertissero all’ arianesimo; e condannò alla pena capitale un cattolico che, credendo di piacergli e di arricchire, aveva abbracciato l’arianesimo; e non privò del suo favore alcune distinte persone, che da quella dottrina si erano volte alla cattolica. Perchè non giunse fino a noi che una generale contezza dei preti e vescovi, tenenti la dotti ina di A-rio, fossero Ostrogoti o dei paesi olir" Alpi, e sudditi a Teodorico, e vicini all’Italia, ovvero di Francia, non conosciamo lo stato della chiesa ariana di quei dì per l'Occidente. Ma quanto è all'Italia, il silenzio degli scrittori cattolici contemporanei e vicini ci chiarisce che quei vescovi, contenti d'essere dai loro re protetti nella cattolica Italia, o da essi contenuti nell'in-tera tolleranza dei cattolici, sieno rimasti tranquilli; e jlercio questi non abbiano avuto argomento di querele c di declamazioni, dalle quali potremmo cavare alcuna contezza di quella chiesa; e le parole dette dai deputati ostrogoti al cattolico capitano Belisario, confermano tale nostra considerazione (a). Questi fatti di re Teodorico, dall'anno quattrocen- (u) Quoti ad divinum cultura fìdcisque attiael Romani* in integro rem, sic esse voluimus, ut Italoruui nano rrligionein, ncc voleni, nec coactu» ad lume diein mula-