386 grande Teodorico loro re. — Circa la dottrina di Ario in Italia. Capitolo IV. .........pag. 87 I Veneziani colle armi si difendono dai corsali — e colla industria rifanno i danni recati dal governo di Teodorico. — Esposizione degli scritti di Cassiodoro, rispetto ai Veneziani : — cognizioni che dai costumi e traffichi loro se ne ritrae-, — Papa Giovanni spedito ambasciatore a Costantinopoli da Teodorico re, — il cui sdegno per le opere di lui fa chealeuni vescovi cattolici si ritirino fra i Veneziani; — prima loro marittima vittoria. — Novelli impeti di armate nazioni d’ol-tremonti cacciano alle isole altri fuggiaschi. — I Veneziani aiutano liberamente colle navi loro Belisario, e poi Narsete, capitani di Giustiniano imperatore, a pigliare Ravenna. — Narsete in Rivoalto ode il discorso dei deputati di Padova; — risposta di Nicolò tribuno di quell’ isola. — Delle veneziane assemblee. Capitolo V..........pag. i32 La contesa di papa Vigilio col primo Giustiniano imperatore— e col concilio di Costantinopoli; — e lo scisma che in Oriente ne venne, e si distese finanche in Italia; — l’arianesimo dei vittoriosi Longobardi, — e le sopraggiunte invasioni di pili barbari popoli crebbero cotanto la popolazione e lo stato delle isole veneziane, ch’esse guadagnando maggiore commercio, s alzarono a tanta marittima potenza, da essere chieste in aiuto dagl’ imperatori — e da decorarsi di sedi vescovili — e di una metropolitana. — Per quanto i Longobardi fossero potenti e tentassero sottomettere i Veneziani, dovettero contentarsi di profittare del lungo scisma per danneggiarli. — Disposizioni al novello reggimento per dogi.