103 case; e se alcuna era meno umile, non faceva insuperbire, ma soltanto godere di vederla più comodo e sicuro asilo dalle furiose intemperie alle mogli, a'figliuoli, a'vecrhi, gioie al marito, al padre, al figliuo- lo, i ¡tornali dai lavori, dai provvedimenti, dai marittimi viaggi, dal vincere e fugare, lungi da quei cari oggetti, gli slavi predatori. In ¡scambio di messi e di vendemmie, le pescagioni e le saline, riparate e coltivate, fruttavano loro consueta provvisione, difesa contro terrestri e marittimi nemici coll' ardore acceso ila bisogno e da carità di patria; e dalle vittorie sul mare contro i corsali guadagnavano pure maggiore addestramento a condurre barche e navi, e più coraggio e fidanza a novelle palme. Grandissima era in essi la sollecitudine di studiare nei porti e negli emporii stranieri il più utile modo di cambio, sempre cogli occhi rivolti ai bisogni delia lontana patria. Cassiodoro, dicendoci in generalità dei Veneziani naturali e dei sopravvenuti fino al suo tempo, ci fa arguire, che questi avessero dalle disavventure imja-rato a rendersi più caro il provvedimento dei bisogni colla contentezza di dare denaro ai poveri naturali; e questa contentezza, manifestata coi modi e coi fatti fratellevoli, induceva nei provveduti gratitudine e gioia, generatrici di concordia ; c ne veniva, fossero stimate pubbliche le private offese, e le pubbliche private, con pratico accordo alla massima di quell'antico filosofo statista, che in tale stima diceva consistere il migliore stato. Nè tale stima poteva essere senza amore di giustizia. Di fatti i Veneziani erano tenuti dagli stranieri, co'quali allora trafficavano, per uouii-