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imperatori ed il señalo, era divenuta uovella Roma, avessela si bene fatta superiore a tutte le altre sedi e-piscopali, ma seconda a quella dell1 antica Roma (a), gli arcivescovi di Ravenna, sede degli otto ultimi imperatori occidentali, e di Odoacre e dei re ostrogoti, poi degli «sarchi, questi arcivescovi, ed i cittadini assai volentieri applicavano alla loro Ravenna il decreto di quel concilio, poco o nulla riguardando alla condizione che confermava Roma prima sede episcopale. E perchè l’ardito sorge a fare l’intendimento dei suoi consentanei, Mauro, arcivescovo di Ravenna, intorno Ia ;<nno seicentocinquanta, sagace e forte ingegnu, tanto crucciatosi con papa Martino primo, da farsi consecrare da tre vescovi della provincia, secondo il canone del più antico generale concilio di N'icea (b), senza chiedergli la confermazione, e da consecrare i suoi suffragane!, consentendovi l’imperatore Costante, e da lui ricevendo il pallio, aveva cosi separato dalla romana la chiesa di Ravenna.
   (а)	Constantinopolitanae ci vita tis episcopum hiberc oportet primatus honoris, post romanum cpiicopum, pro-pterea quod sii nova Roma ( Canon. V Conc. Oecum. Conttanlinop. — Sacrorum Conciliorum magna et am-fjliti. Coliectio Phil. Labbati, t. Ili, p. 57-1, ed. veneta).
  (б)	Episcopum oportet maxime quidem ab omnibus,qui •uot in provincia, constituí. Si autem sit hoc difficile, vcl propter urgentem necessitatelo, vel viae longitudine«!, tres omnino eundem in locum congregato«, absentibus quoque suflragium ferentibus, scriptisquc assentientibus lune electionem fieri : eorutn autem, quae fiuot, confirma-tionero in una quoque provincia a metropolitano fieri (Canali . Il'Concili! Oecum. — ¿Vicini, ibidem, t. JI, p. 670).