145 che secondo politica, anche secondo culto, ordinata ed illustrala. Ma per quanto tasterò i Veneziani venuti a maggiore slato, non è credibile che alcuno fosse allora tanto veggente da levarsi a loro predire: dalla paura dei voslri antenati e dalla vostra sorgerà una cittì« tanto potente, da divenire dominatrice non pur sulle contrade che abbandonaste, ma sopra molt'altre e lontane. Ad Alboino successe Clefone, che fece sbandeggiati o morti molli principali romani parteggiatori deir imperio d’ Oriente. Regnato un anno, fu da un suo servo ucciso; ed allora l’unità del regno si divise in tren-tacinque capitani che, siccome pagani o seguaci di Ario, operavano a disfare il cristianesimo in generalità, o la credenza cattolica in Italia; mentre quelli che {tagani eiano, non riuscivano a spegnere lo zelo degli ariani di trarre cattolici a lor parte (a), nè quello dei cattolici a trarre ariani; giacché Italia, per Costanzo, }>er Valente e per Giustina, de’ quali romani imperatori diremmo, e pegli ostrogoti re, era ancora in quelle due cristiane parli divisa. E questi capitani, guastando città e territorii dalle Alpi giulie alle co-zic, e fino alle mura di Roma e più là, distesero assai lor dominazione; ed ebbero il Friuli e la mediterranea Venezia ed Insubria, e quasi tutla Liguria, Toscana e Umbria, e parte di Campania e di Puglia, paesi, che divisero fra molli signori doventi pagare il terzo delle rendite. Rimasero all’ imperatore di Costantinopoli Ravenna con vicine terre, Roma col ducato, Napoli con provincie e castella, e da porle sei- fa) S. Greg. Magri , lib. Ili, c*p. 28. 7