Obelerio, cadere in novelli pericoli, ma si bene volerlo sbandeggiato per sempre. Tale sentenza accordata colla anteriore contro di lui, rendono illegittime e nulle le sommissioni ch’egli., andato aCarlomagno per ottenerne la protezione contro la patria, avea fatte. In vero allora era già sbandito; nè le sue parole od un suo scritto potevano pregiudicare la libertà dei Veneziani,siccome fatte da un privato, ricercatore di aiuto a rimettersi in seggio. Venuto il giorno di eleggere il doge, gli sguardi di tutti si volsero ad Angelo Parlecipazio ; e con universale consenso fu acclamato doge nell’ ottocentonove, ottavo dell’ imperio di Carlo; e fu primo che in Rivoalto, dove avea consigliato si trasportasse la sede del governo, ricevesse il ducale berretto e fosse esempio ai successori di sedervi, e facesse costruire il palagio del doge, poscia magnificato nella presente stupenda mole. L’assemblea statuì che sedessero a lato del doge due tribuni, i quali con esso facessero giustizia civile e criminale. Alcuni tennero che i dogi continuassero a dimorare nelle loro private abitazioni; ma tale parere non apparisce fondato. Furono fabbricate molte case e chiese ; aggrandite isole con assodate paludi, onde coloro che di per dì sopravvenivano, trovassero campo da costruirvi sicure abitazioni; e quella Poveglia, che vedi quasi deserta e piccola isoletta fra Malamocco e Venezia, fu popolosa borgata, poi dai fluiti tanto sbattuta e sopraffatta, che gli abitatori, mal sofferendo i frequenti danni, reca-ronsi a stare per Rivoallo e per l’isola Dorso duro. 1 fuggiti dai luoghi guasti dai Franchi, e tornati nelle città e borgate, operavano a rimetterle nel primiero