74 Ma Niceta, tosto succedutogli e duralo nella sede per trent'anni, certo era in Aquileia lorchè fu sterminata; nè quel cronista dice che sia fuggito a (¿indo. E soltanto possiamo fare dalle parole reliquias sanclorum in frenetias, e dall'altre quasi omnes di Dandolo stesso, la deduzione, che Niceta pure vi si rifuggisse, perchè è probabile che egli, patriarca, s’ accompagnasse alle reliquie , e che fuggendo quasi tulli a Grado, egli col clero non sia rimasto in Aquileia a ricevere quegli oltraggi, che un esercito vincitore e non credente nel cullo cristiano gli avrebbe certamente fatti ; e perchè nelle streme calamità sogliono rimanere i poveri, siccome rimasero nelle guastale città Aquileia, Concordia, ed Aitino. E vero poi d'altra parte che Dandolo, narrandoci che dopo trenl'aoni di episcopato Niceta inori, ci dice che abbia palilo travagli: tan lis angustiis el laboribus circumseptus obiit -, e parlando di Concordia e di Aitino e di Padova, pure sterminate da Attila, non fa menzione di vescovi. Laonde il lettore, paragonando questa nostra critica colle cose che narreremo dei primi venticinque anni del seguente secolo, regnaudo in Italia re Teodorico il grande, e con quelle che diremo, avvenute declinando quel secolo, giudicherà del quando debba tenersi che siano lesati e stanziati vescovi nelle isole; cosa importante per misurare lo stato dell'ordinata loro riviltà. L'azione, onde gli originali isolani ed i sopravvenuti, fuggiti dalle armi dei Goli, si erano collegati con naturale reciprocazione di diritti e di doveri, era stata libera, perch' essi che l' aveano fatta e continuata, aveano voluto essere liberi, e tali erano stali ed erauo senza contrarietà d'akuno: e fu insinuata dalla nalui a