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e se questo lume ce la farà vedere, vedremo pure quale sia stata la comunicazione fra questi due popoli.
   A fare tale disamina non liavvi guida più sicura <li Tito Livio, dal quale si ritrae che i Domani solevano tenere cogli stranieri i tre seguenti modi di convenire:
   Ai popoli vinti imponevano lor leggi ;
   Coi popoli, contro i quali era dubbioso l'esito della guerra, stringevano reciproci patti;
  E con quelli che non erano mai stati nemici, convenivano di essere amici ed alleati (a).
  E lo storico Svclonio ci attesta che Giulio Cesare tenne colla Gallia, invasa e conquistata, il primo ed il terzo di questi modi, secondo che i differenti popoli con lui adoperavano (¿).
  Ora mettiamo innanzi due fatti, che tono le prime notizie dei Veneti e le prime comunicazioni loro coi Homani, e ci dimostrano quali queste sieno state sino all'anno cinquecentoventinove di Roma.
   I	Galli già venuti a stanziare, siccome detto i, in Italia settentrionale, presa Roma nel trecentosessanta-quattro dalla sua origine, stavano per distruggere i fondamenti del più magnifiro edi Azio civile, morale e politico alzato sulla terra. Ma i Veneti mal vedendo che questi vicini nemici »' aggrandissero sulle rovine di Roma, che voleano stesse contro di essi minacciosi di soggiogare tutta Italia, occuparono il loro confinante paese, costringendoli a prestamente retrocedere per difenderlo, ed a restituire a'Romani la pigliata città. E
   (a) Dee. IV. lib. IV.
   (*) Omncn Gallura in pttninciaeformainreJcgit.prac-ter benemerita* et socia* civitale*.