òyo doro di Mopsuestia, benemerito della chiesa cattolica, per avere nei concilii sostenuto le due distinte nature, divina ed umana, in Gesù Cristo, contro gli euticliiani, dai quali perciò era stato perseguitato. E quindi l’ecumenico conci- lio di Calcedonia, non sapendo di questa lettera, avea lodato Ibasso. Teodoreto, vescovo di Ciro, avea già nel tempo delle grandi turbolenze religiose fra s. Cirillo, ortodosso patriarca di Alessandria, e Nestorio, eterodosso patriarca di Costantinopoli, e Giovanni, patriarca di Antiochia, collega di Nestorio ; avea, dico, confutato i dodici anatematismi pubblicati da s. Cirillo, con altrettanti dodici articoli pieni di pungenti motti; ed erasi unito con questi due ultimi nelle disputazioni dell’ecumenico concilio di Efeso nel 43• • E quanto è a Teodoro, già vescovo di Mopsuestia, e morto cent’anni innanzi,il concilio di Calcedonia, nominandolo, non aveagli deferito stima ed onore, ma solamente avealo nominato nella forma che la chiesa nelle orazioni talvolta menziona giudei, od altre simili denominazioni. E quanto è ad Ibasso ed a Teodoreto, il concilio non a-veali riconosciuti per ortodossi, quando aveano scritto, lodando Teodoro di Mopsuestia e condannando s. Cirillo; ma solamente allora che, dimostrandosi di ciò pentiti, aveano implorato la clemenza del concilio; gli effetti della quale pon si negano, secondo le parole diGesìi Cristo, che agli ostinati. Siccome fortemente continuavano le religiose suddette controversie ed altre che ne derivavano, così moltissimi cattolici bramavano che fossero positivamente condannati gli scritti e la memoria dei tre vescovi,Teodoro diMopsue-stia, Ibasso e Teodoreto. E bisogna sapere che a questi scompigli si aggiungeva l’altro, pur religioso,che Nono e Leonzio, monaci di s. Sabba, avendo raccolto tutto ciò che di condannevole era nelle famose opere di Origene, grande ingegno e santo padre della chiesa, o con interpretazioni da esse cavate, ne aveano formato un libro di molti articoli, che proposero alle orien-