a3o freno i< essere siati indegnissimamente posti due ceppi alle mani del doge i>; e tanto con basse furbesche maniere contorseli, e poi con aperta violenza rup-peli, rimettendo nella pristina potestà il doge, che venne a tutti in detestazione; e l’odio che si trasse addosso col violento governo di ott’anni, passato dalla pazienza a rompere in ira pubblica, gli fu dalla fronte strappata la ducale berretta, e roventato lincino gli tolse la vista del mondo. Questi due tribuni »' ebliero la facoltà di fare insieme col doge la civile e criminale giustizia (a). Ma non è credibile che il loro uffizio a questa sola facoltà fosse ristretto, come ci condurebberoa |>ensare le troppo poche parole del Dandolo, perocché,andando altura i Veneziani in gran parte vestendo il loro governo delle forme del romano, è proltahile che questi due tribuni partecipassero pure dell’autorità dei romani, col ¡>oterc di appellare dai giudizii del doge al consiglio tribunizio; e tanti» più è proliabile, che nel tempo di poi vediamo tale potere passato nella magistratura degli avogadori del comune, durata finché durò la veneziana repubblica. (o) And. Pand., Chi., lib VMI