185 il crudele imperatore Giustiniano secondo (di che diremo, per ragione di materia, nell' ottavo capitolo); e maggiormente agevolata dal disfacimento del culto delle imagini che Leone operava in Oriente,e [*r niel- lo di ministri anche nell'esarchia, in Roma ed in Naftoli, e nelle altre imperiali provincie. Per le quali cose, e perchè parte di Ravenna era già sollevata contro 1' esarca, e Roma pure contro il duca ed i magistrati imperiali ; e perchè i Romani aveano formalo un governo, de! quale Gregorio era presidente, Liutprando, vedendo ahlialtute le forze dell’ imperatore in Italia, mosse sua oste, e prese Classe e Ravenna (a) e Feroniano, Monte Bellio, Rusvt-lo. Persicetta castelli, e Bologna città dell' Emilia, e pure la Pentapoli ed Ausinio, oggidì Osimo, e Sutrio, oggidì Sutri, nelle provincie di Roma. Paolo,esarca, si fuggì per mare in Eraclea, chiedendo aiuto adOrsodo-ge, che lo confortò dicendogli prendesse fiducia di trovare 1’ assemblea osservatrice dell’ alleanza e riverente alla lettela di Gregorio (6). Ma per rimettere Pao- lo in seggio, bisognava combattere Liutprando, col quale i Veneziani ^aveano pure da circa sedici anni (а) Paului Diaeonu«, De geliti Longob.,lib. Vl.cap. 49. (б) Gregoriu» epijcopui, »ervu« servorum Dei, diletto blio Urto, duci Yeuetiarum. Quìa, peccato faciente, Ra-venualumcivitai. quae caput extat omnium a nec ibernila gente Longobardorum capta eit, et tìliu« no«ter filmili», exarcha, apud Venetias moratur, ut cognovimu«, debeat Nobilita« tua ci adberere, et curo eo noitra vice pa-riter decertare, ut ad priitioum «tatum «aoctae rripublicae in imperiali «emtio ip*a revocatur Raiennatum »«ita«. (Sacrurum Concit. coUectio Labbaei, I. Vili, p t").