— 182 — la vera coscienza della nazione libera. Ed è non soltanto la coscienza della nazione : è la giovinezza creatrice della nazione. « L’Esercito, che pareva come invecchiato sotto il carico di tante umiliazioni e di tante calunnie, a un tratto ringiovanisce. Come l’albero invaso dal vigore della primavera nuova lascia cadere le ultime foglie secche e si copre di gemme viventi, così oggi 1’ Esercito si separa da ogni peso morto e vive d’una vita intera e sincera come non visse neppure nelle sue ore di battaglia più piene. « Perciò non ho rimorso, non ho pentimento. Dico che F impresa di Fiume è P impresa di tutto 1’ Esercito italiano. Il fervore che di qui si propaga in tutte le file è un fervore santo. # Chi viene compie un atto di disciplina sovrana, e serve la Patria. Chi non viene a noi, è schiavo di un pregiudizio senza forza e senza vita. « Fiume è una fucina d’eroismo, com’era il Grappa. Gli eroi vengono qui a respirare l’elemento stesso delle loro anime. Tutti i combattenti sono attratti da questo fuoco assiduo. Le cicatrici fiammeggiano. E i mutilati sentono che furono potati per dar più frutto. « La nostra guerra si compie qui, si corona qui ». Ecco che, dopo un anno di disciplinare travaglio, noi siamo in questa verità confermati ed esaltati. D’ogni peso morto siamo sgombri, d’ogni pre-