»¡<lroia dell* imperatore e della maggior [«rie del senato; residenza clic arrendendo la cupidigia e gonfiando la vanità, tratte anche i ricchi padroni delle deliziose ville a Roma circostanti, amplissimi giardini rhe magnificati da sontuosi palagi ni allegrati da ridenti campagne, per moltitudine di schiavi coltivate, facevano lieto corteggio all' anlira «ignora del mondo. Ed il Lario «i rimate «olitudine, allora solamente goduta da chi«odriwe l'animo di soave silenziosa melanconia, al ora frettolosamente passala dal v iaggiatore alla moderna Roma. ECosttntiuo romando al naviglio d'Egitto veleggiaste a provveder di viltuaglie la crescente pofiolaiioaedcU'aggrandila Bisanzio, concedendo che quello d'Afiica veleggiasse a provvederne l'antica metropoli. A di undici di maggio del trecentotrenta la novella im|icriale resilienza fu con cristiane cei ¡monte inaugurala,e certo in quella solennità s'ebbe.oltre il nome di novella Roma, quello pure «li Costantinopoli, che mandò sdimentirato l'antico nome Bisanzio.
   C<>»lantino ritirando le forti legioni dai difesi confini a n irrora peni nelle città, e sostituendovi deboli milizie, i coi comandanti furono poi detti marciteti dal militare uffizio di gnaularli, nome e fondamento di feudalità, nme quello di roote, onde «'udirono novelli titoli, de*quali avrebbero riio i Scipsoni, i Fallii ed i Marcelli, apri molte vie all'invasione dei barbari. Godi colà fra le delizie dei due lidi d* Europa e <T Asia, e fra gli omaggi orientali, di vedere Italia, gravata dal suo «degno e dalla sua politica, andare a certo trabocco dall'antica altezza di tante prosperità e di tante glorie; pel quale dovrà poi ratiere invilita nella «ervitù e nel ludibrio di barbarici popoli-