I o Angusto tanto la predilesse e vantaggiò, che cresciuta fuor misura in magnificenza e ricchezza, fu della seconda llmna. Ed era slata fabbricala per dover essere propugnacolo coutro i Carni, Istri ed Illirici, e contro più lontani barbari, volenti invadere Italia per quella parie; ed antichi iliuerarii ti dimostrano, che si mettevano e passavano molte vie da settentrione e da oriente, ed in pericolare le romane orientali regioni non potevano senza A<|tiileia comunicare con Italia e con It»ma per terra; onde chiaro apparisce quanta genie vi dovesse concorrere e passare, e quanti traffichi vi si facessero. Ampia in circuito di dicioltomila passi, godea d’acquedotti, d’ anfiteatri, di templi, di palagi magnifici, di deliziosi giardini, di ubertoso territorio ridente di vigne e di boschetti e qua e là co-[lerto di solilaiie selve; onde fu fin anche ai Romani ammirabile e cantata dai poeti Rufo, Sesto, ed Ausonio. Gli orridi monti che da lungi la circondavano, tacendola ricca di miniere d'oro ignorate, o non pregiale dagli abitatori di quei dirupi, prima godute dagli antichi Veneti, poscia dai Romani, e molte allre produzioni e voragini e cable acque presso al Lisonzo che viciuo ad essa corre all' Adriatico, ci chiariscono che antichi vulcani quel paese travolsero in mutazioni. Nel passato secolo furono trovate in una palude vicina a Grado queste due lapidi (a)-, le «piali, secondo (a) ASIA T. t~ Tivcst nwiT iT V- CATTI* to niTcuo. loc. mica. c. teu ACCT. i* rao*T. f. xzii ix tel. I itili.