3a vinritore, si godesse dei giuochi scenici, operò uno di quegli ardimenti nei quali, più che in una vittoria, spicca la valentia del capitano, ed uscì sotto gli occhi di lui, dalla strettezza di stremo pericolo, ad essere signore dell'Epiro, e chiesto alleato ed eletto capitano dell'illirico orientale dalla corte di Costantinopoli, timida ed invidiosa di Stilicone, il quale rispettando il novello alleato dell' imperio d’ oriente, ritornò in Italia. L'illustre schiattale gesta ed i grandi intendimenti di Alarico raccolsero wtto il suo vittorioso stendardo tutta la visigotica nazione, la quale co' suoi liarbari collegati, alzollo sopra uno scudo acclamandolo re (a). Fortificato dalla |>oteslà di capitano dell'Illirico orientale e di re dei Visigoti, vende va promesse alle deboli c malvage corti di Arcadio e d*Onorio; e poi deliberando cu'suoi di volere colle fatiche imperio, anzi che per oziosa viltii all'altrui soggiacere, pubblicò che invaderebbe Italia. alzerebbe il gotico vessillo sulle mura di Roma, ed arricchirebbe i Visigoti delle ammontale spoglie di tante vinte nazioni. Mancando epoca esalta, ci è dato soltanto di sapere che nel quattrocentesimo, o nel seguente anno, Alari-co fece il primo impeto da Tcssalonica alle Alpi Giulie, e mandando avanti spavento di si, superò quelle porte d' Italia (6), guastò 1' Istria e la Venezia tnedi- (« Giomtndrs.cap. 29. E questo istori™ ateiunze l'tifo sentimento di Alarico: Cui <■<> dthbtrant potuti tua labore quo*ren regna, quam allenii per olì*« tub-jaeere. (4) Diruplu luliae claustris (Sao Paolino da Nola, carm 25).