4» Teodosio ;i»legnata in un colla occidentale all' imperio di Onorio. Alarico rinunciò all'ausiliare servigio «li Arradio, allora non più dominalo da Rufino, ucciso per le sue avare malvagità, ma dall'eunuco Eutropio non meno di lui malvagio. E Stilicone, li belalo dal timore di Radagasio, più a|>erlamente pretendendo 1' Illirico orientale ed eleggendo magistrali |«r amministrarlo, manifestò di voler essere coll' e-sercilo romano e gotico alle porte di Costantinopoli. .Ma Alarico penetrò il disegno di lui d'inlertenerlo in guerra lontana da Italia ; e tenendo una di quelle ambigue ed artificiose corrispondenze che osservami più frequentemente nella storia moderna, andava, quale malcontento del poco o mal pagalo sli|«ndio, indugiando le guerresche operazioni per la Tessaglia e per l'Epiro. Ili'-bicileva a Stilicone maggior premio dei lenti e deboli servigi; e venuto minacciosamente a Lubiana. mandò ad Onorio lunga nota di spese e domande, intimandogli le conseguenze di non esserne tosto satisfallo, professandosi però generale delle sue soldatesche ed amico di Stilicone ; offerendo di mar-cure col suo esercito contro CosUntino usurpatore delle lìal ic, e chiedendo ad un'ora il possedimento di alcuna provincia nell* oceideuUle imperio. La corte di Ravenna, sentendosi deUdissima e bisognosa di sostegno, se lo procacciava promovendo risorgesse la caduta autorità del senato di Roma ; e fece che Stilicone lo radunaste e consultasse sulle domande di Valico, sull» stato dell'imperio e sulla «cella della pace, o della guerra. E quindi le segrete corrispondenze fra Alarico e Stilicone dirette o ad un a«rordato intendimento di cacciare dal Irono Onorio ( ambizioso