>79 in Siria, volente abolire il culto delle imagini nella sua chiesa, uvea dovuto cedere alla contraria pratica di quasi due secoli. E passati cent'anni, Sereno vescovo di Marsiglia, lo abolì nella sua diocesi per tema che quei pagani, fattisi cristiani, non adorassero le imagini col sentimento ond' erano accostumali ad adorare quelle della lasciata religione. Conone, da pastore di Isauria, fattosi soldato, |>oi venuto capitano e grande in corte di Costantinopoli, e montato sui politici rivolgimenti a sedere in trono col nome di Leone terzo, dimise per politica la volontà di comandare si disfacesse quel culto, detestato e per opinione e per le ]>arole di due Ebrei che, facendola da profeti, secondo gli antichi esemplari, aveano a lui ancora pastore, predetto od assicurato il trono, purché, salitovi,abbattesse le i-magiui proibite nella sacra scrittura di Moisè, e non usate dagli antichi cristiani. Quindi Leone per dieci anni d’imperio contraffece all’animo, conformandosi in vista alla moltitudine. Ma poi, ragguardando ad alcun vicino principe d’ Asia, riuscito ad abolire quel culto, e vedendosi glorioso e fortificato in trono per molte vittorie contro gli Arabi, deliberi) di fare il desiderio lungamente celato. Vedendolo difticulloso per la contraria fervente pratica dei pojioli, richiese, nel setteccntovcntisei,a Bezer, grande presso di lui, ed a Costantino, vescovo di Nacolia in Siria, che nella sua diocesi sapeva attuare quell' abolizione, del come si potesse venire a capo di attuarla io Costantinopoli, sebbene la città fosse messa da Costantino sotto la protezione di Maria, le cui imagini,scolpile sulle porte della città ed in ben cent’ altri luoghi, aveano culto particolare, siccome pure l'aveano nelle piazze la statua di