'97 vescovi suffragatici di Gregorio, quale patriarca di Roma. Per la quale dissimulazione egli si mostra nel-P impaccio di credere, secondo oscure espressioni di Anastasio, che Gregorio facesse quel divieto o prima dell'editto di Leone, pubblicato in Costantinopoli, ed ordinante fosse Gregorio preso o tolto di mezzo, o poco dopo tale editto, come avvenne e come ne attcsta lo storico Teofane (a); impaccio, nel quole gli piacque di rimanere e di lasciare il lettore, e che è tolto via dalla data del concilio suddetto ; ed il Muratori pur dubita se la proibizione sia stata di un nuovo tributo, o dei soliti pagarsi; ma tale differenza non muterebbe la qualità dell’opera di Gregorio, nè diversificherebbe le conseguenze che ne vennero. I cronologisti assegnano la presa e ripresa di Ravenna nell’ anno settccentoventisei, nel quale pure avvennero i terribili fatti di Costantinopoli; ma la lettera di Gregorio ad Orso, doge, non ha data. Tuttavia le parole di essa a nec dicendo gente Longo-bardorum, e P altre eximitss exarcha ci sono mezzi a stabilirla appunto nel scttecentoventisei. Poiché nell'ultimo tempo di quell’anno e fino a di undici di febbraio del settecentotrentuno, giorno della morte naturale di Gregorio, i Longobardi gli furono difensori contro gli ordini di Leone; e perciò Gregorio non uvrebbeli, dopo il settccentoventisei, detti a nec dicendo gente, cioè gente scellerata, nè avrebbe nomato Pao- lo eximius. E vero che Leone aveva alcun mese avanti decretato contro le imagini ; e perciò sembra che Gregorio non dovesse seri vere ad Orso, doge, per fargli ria- ia) Chronogr.