343 solo logoteta giudicale, tale brevità di giudizio sia «lata statuita da quella corte, quale giusta corrispondenza di quella brevità goduta dai greci mercatanti in Venezia; ma statuita con differente forma, secondo differenza di reggimento: poiché era naturaleche in quel- lo monarchico di Costantinopoli giudicasse un solo, ed in quello repubblicano di Venezia un collegio di giudici. Ma quel frugale vitto e quei moderati costumi, che conguagliando i cittadini, richiedevano poche e semplici leggi, quella equità di magistrati ambiziosi non del proprio, ma del pubblico bene, rose ammirate da (Cassiodoro e da Piarsele, non si mantennero, succedendo alle comodità le dovizie, alla moderazione la cupidigia ; e ne venne che non più si gustassero i veri beni, ma si trascorresse ai mendaci, ed andò preparandosi la necessità di frenare quelle malefiche passioni che rovinano gli stati, mutando il governo di degenerati tribuni in quello per dogi. E la suddetta ragione dell' esservi state dis|>osizioni, leggi e giudici di commercio, durando i tribuni, grandeggia a persuadere che ve ne fossero, anche regnando i dogi, perchè allora il commercio crebbe di molto, e quindi gli ordinamenti e le leggi; ed è mestieri riputare che i giudici fossero equi e valenti, perchè se tali non fossero stati, gli stranieri non sarebbero nonconi a prosperarlo. La notizia, che TeoGlo Zeno abbia tenuto uffizio di console in Siria, nel millecentodiciasselte, senza che *ia detto essere stato il primo, ci induce a tenere che anche nel tempo di più antichi dogi, i quali fecero trattati di commercio con principi, e ne ottennero e-«eozioni e privilegii, sieno stati posti consoli nei porti