io5 mentalo colle parole e cogli esempli dei preli, i quali studiavansi di tenere le menti dei Veneziani illese dall'intero, o mezzo arianesimo, che, non più perseguitato in Occidente per la caduta degl'imperatori, era anzi da re Teodorico, che co" suoi Ostrogoti senza feroce autorità professavalo, trattalo imparzialmente come il catlolicismo. Onde assai erano per lo suo italico regno e chiese e preti e vescovi cristiani-ariani; ed avresti veduto nella stessa città un vescovo di parte ariana, ed un altro di parte cattolica. E siccome un editto del primo Giusliuo, imperatore di Costantinopoli, e l'effetto di una solennissima ambascieria per questo editto, speditagli da Teodorico, mutarono l’a-uimo di questo saggio re circa tale proposito, è convenevole sapere di queste cose, perchè cagionarono che cominciasse, ovvero maggiormente si stabilisse, la resilienza di vescovi nelle isole veneziane;e che vi fossero, più che prima, ordinamenti ecclesiastici, che certo furono autorevoli ad assodare l'idea dei civili, particolarmente in quel tempo, in cui il governo delle isole bisognava di confermarsi nelle rozze menti, più col rag-guardamentodi un riverito esemplare, che colla ragione. Teodorico, salito il trono, non solamente tollerò il clero e popolo cattolico, ma, Gdante ne' prelati, spedi Epifanio, vescovo di Pavia, ollr’Alpi al re dei Borgognoni,per trattare di politici negozii. Faceva giustizia a' vescovi oratori pe'lor popolani, talvolta lamentevoli de'suoi uffizioli ; elesseli suoi elemosinieri a quelli che putivano calamità, ed in tale uffizio furono pure tenuti dai suoi successori (a). Diede mille libbre (a) Var., Il, 8; XII, 27. 5»