figliuolo di Costantino, e tenente con assai caldezza la gioiella dottrina di Ario, la sottoscrizione di UlGla quale vescovo di Goti. Il quale succeduto a quel Teo-filo, quantunque seguendolo avesse tenuto la professione di Nicea, consentì poi alla contraria del suddetto ariano concilio, la quale conteneva la negazione della divinità di Gesù (8). Certo l'autorità di tanti concilii professanti intera o dimezzata la dottrina di Alio contro gli ortodossi, la gareggiante fervorosa sollecitudine di queste nemiche parti di trarsi seguaci fra gli scompigli e la guerra di tanti paesi, la potenza di Costanzo e della sua corte di laici e vescovi ariani, i quali dislesero e fui liticarono assai quella dottrina,il consentimento di Uliìla autorevole fra' Goti, e dopo cinquc anni, il fervure del-l'imperator Valente ad abolire la professione di Nicea ed a mandare mistionarii di arianesimo ai Guti, ci dimostrano la ragione perché questa dotlriua siasi di più in più distesa oltre che fra gli altri popoli, anche prima ortodossi, sopra tutti i Goti, ed un santo padrv abbia detto eoo dispiacete parergli che tutti fossero divenuti seguaci di Ario. Oude dopo quarant' anni quasi tutta Italia, resa da cultrice di molte diviniià ad essere cristiana ortodossa, vide sdegnosamente i Visigoti da Alarico condotti a conquistarla, e nemici e detestali seguaci di Ario. E tali dopo altii ottani' anni, vide pure gli Ostrogoti,da Teodorico il Grande capitanali. a fondarvi novello e fermo imperio, di che, e per quanto riguarda questa storia dei Veneziani, diremo. E quantunque la professione di Nicea abbia poi prevaluto, rimangono ancora popolazioni ariane in alcuni stati d'Asia, d'Afrtca e pur d'Europa.